La Sicilia verso la zona rossa. Non si fermano i contagi anche se, a livello nazionale, ieri c’è stato un lieve calo nell’incremento giornaliero. I fattori di questa terza ondata – che è in realtà la testa della seconda – sono molteplici: le riunioni familiari per le festività, il calo delle temperature che porta con sé l’influenza e poi? Ristoranti, bar, piazze, discoteche: tutto chiuso da settimane. E allora perché si continuano a registrare casi?
In molti non si spiegano i nuovi casi seppur stando in casa, pur seguendo le rigide misure governative, dal coprifuoco al divieto di spostamenti ai limiti all’ingresso a bar e ristoranti e, vedi Milazzo, con le chiusure delle piazze, le chiusure settimanali dei centri commerciali e così via.
Non è più il mantra dell’estate sul “libera tutti”. Non è più la movida. Non sono più le palestre e i bar, i ristoranti e i giovani. Anzi qualcuno dovrà evidentemente scusarsi con queste categorie perché nonostante la loro soppressione obbligata, l’aumento dei casi continua anche a distanza di settimane. Chi sarà quindi il nuovo capro espiatorio per l’opinione pubblica e per la classe politica? Chi sarà il nuovo target da mistificare e demonizzare per il consueto lavaggio delle mani? Le croci sul Golgota sono terminate…
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