Zona arancione, Musumeci: “scelta assurda e irragionevole”

Non si placano le polemiche dopo la scelta del governo d’inserire la Sicilia nella “zona arancione”. Il governatore Nello Musumeci non nasconde la sua rabbia definendo la scelta del governo assurda e irragionevole. Il governatore si è anche soffermato sulla scelta della Campania, inserita nella “zona gialla“, dove il numero dei contagi è nettamente più alto, e chiede al governo di modificare le misure per la Sicilia. E’ previsto un incontro tra l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità per comprendere le ragioni della decisione del governo.

 

Le dichiarazioni del governatore, Nello Musumeci

«Se volessimo potremmo ricorrere alla giustizia amministrativa, ma serve dialogo, confronto, chiarezza. Basta guardare la comparazione con altre regioni, per capire come la dichiarazione di arancione per la Sicilia sia assolutamente immotivata. Eravamo assolutamente convinti che saremmo stati inseriti nella fascia gialla, altre regioni che potevano stare al posto nostro, sono invece gialle, questo alimenta sospetti. Tutte le zone penalizzate sono regioni che appartengono al centrodestra, non ho la certezza, ma il sospetto sì».

«L’ho detto e ripetuto ieri sera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica. Un dato per tutti, oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a zona gialla. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane?»

 

Le dichiarazioni dell’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza

«Gli indici di occupazione dei posti letto erano ben al di sotto della soglia di allerta. E, riferendosi i dati alla scorsa settimana, essi non tengono neppure in considerazione il piano approvato dal Comitato tecnico scientifico che li aumenta ancora di più. Sono fatti, non analisi.»

 


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