Zaia ribadisce la sua volontà di riaprire il Veneto
Secondo il presidente della Regione Luca Zaia, il Veneto è pronto per la riapertura totale. La tempestiva attuazione del famoso modello Veneto – già analizzato in codesto articolo – permette a Zaia di poter instare ancora una volta il Governo. Dal 10 aprile il numero dei pazienti ricoverati e in terapia intensiva è in netto calo. Dunque per il presidente Zaia sarebbe inopportuno continuare a ritardare la riapertura totale del Veneto.
“Per noi il primo giugno è un’era glaciale: è assolutamente inopportuna” ha tuonato Zaia. “Tra i primi settori che devono riaprire c’è il turismo, che è uno di quelli che ha sofferto di più, e io credo che anche le spiagge, con le misure di sicurezza, possano essere riaperte“.
Il Presidente ha inoltre affermato che: “In Veneto siamo arrivati a 410 mila tamponi fatti. Il bollettino di oggi vede in calo a 5763 le persone in isolamento, con 402 persone in meno; i positivi, in totale sono 18553, 74 in più da ieri; i ricoverati sono scesi a 959, 33 in meno, così come anche quelli in terapia intensiva calati a 87, tre in meno da ieri, mentre i pazienti guariti e dimessi sono saliti a 2826, 44 in più; i decessi in ospedale sono arrivati a 1235, 12 in più, ed in totale sono 1589“.
I numeri continuano a calare e il Veneto non può permanere ancora a lungo in questo “lockdown” imposto dal Governo. Bisogna necessariamente salvaguardare – come in tutte le altre regioni – determinate categorie: parrucchieri, barbieri, bar, ristoranti e negozianti. “Non possono essere capri espiatori di questa situazione“, ha affermato Zaia.
Il compromesso tra Regioni e Stato
Nella giornata di ieri, durante la Conferenza delle Regioni, il braccio di ferro tra le entità regionali e il Governo non ha accennato a calmierarsi. La data stabilita all’unanimità dalle regioni – Veneto incluso – per la riapertura è quella dell’11 maggio. Inoltre i vari presidenti regionali hanno concordato un’altra data – quella del 17 maggio – dalla quale si prenderanno tutte le responsabilità di elaborare un calendario delle varie riprese.
Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia (PD) ha ribadito la linea già espressa in precedenza: “L’11 maggio verranno esaminati i dati dal ministero della Salute e, in base a quelli, saranno possibili eventuali differenze regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell’Inail“. Arriva dunque quel compromesso tanto agognato dalle regioni italiane. Sarebbe stato impossibile continuare ad utilizzare una linea uguale per tutti.
Tutte le regioni hanno, ovviamente, adottato la linea della prudenza. Dalla Sicilia fino al Piemonte, tutti i governatori regionali vogliono innanzitutto garantire la salute dei cittadini. Ad essa dovrà essere affiancata l’obbligatoria ripresa delle attività commerciali. I governatori del Lazio e del Piemonte valuteranno in base ai contagi, mentre la Toscana vuole riaprire i negozi di vicinato, i quali constano di un volume inferiore ai 300 mq.
È necessario che l’Italia riparta.
Correlati
Scopri di più da Il Tirrenico - Events, food, wine.
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.