Una nicchia enologica a Messina: la storia della doc Faro

La denominazione Faro DOC è riservata ad una tipologia di vino rosso prodotta esclusivamente nella città di Messina, nello specifico i vari vigneti si trovano sulle colline che guardano i versanti Ionico e Tirrenico, dalla Contrada di Ponte Gallo a Giampilieri. La peculiarità dei colli messinesi risiete nel fatto che si trovano in prossimità del mare, dove la costante ventilazione, la variegata composizione dei terreni e la numerosa biodiversità della macchina mediterranea, rendono autentico ed unico il terroir messinese. Il nome Faro deriverebbe dai Pharii, un antico popolo greco che stanziandosi nel territorio messinese svolsero attività agricola e in modo particolare, si dedicarono alla coltivazione delle vigne a Punta Faro, posta all’estremità dello Stretto. Dal momento che il Faro è una DOC, le fasi di coltivazione, produzione ed imbottigliamento devono avvenire nel comune di Messina; le varietà di vitigni che possono comporre il blend del Faro DOC sono: Nerello Mascalese da un minimo del 45% ad un massimo del 60%, Nerello Cappuccio da un minimo del 15% ad un massimo del 30%, Nocera da un minimo del 5% ad un massimo del 10%, Nero d’Avola, Gaglioppo e Sangiovese fino ad un massimo del 15%.

Diverse sono le cantine che ad oggi producono dei veri e propri gioelli enologici, una delle quali è Palari. La storia di questa cantina nasce negli anni ’80, dall’incontro tra Luigi Veronelli, figura emblematica nel patrimonio enogastronomico italiano, e Salvatore Geraci, architetto e fondatore dell’azienda. Il signor Geraci, grazie anche al supporto dell’enologo Donato Lanati, riuscì a produrre un vino da vigneti posti ad un chilometro e mezzo dal mare. La sede dell’azienda si trova nella località di Santo Stefano Briga. Il terreno su cui crescono le viti è prevalentemente sabbioso, conferendo al vino una particolare mineralità e freschezza. Durante la fase di vinificazione, viene svolta un’importante macerazione sulle bucce per estrarre al meglio i tannini nobili e gli aromi e successivamente il vino matura per 18 mesi in botti di barrique di rovere francese provenienti dalle foreste di Troncais e Allier, che conferiscono complessità e note speziate. Dopo l’affinamento in legno, il vino riposa per almeno 18 mesi in bottiglia. Il Faro DOC è un vino molto complesso dal punto di vista del profilo olfattivo e gustativo: si possono apprezzare note fruttate che ricordano il gelso, il ribes e il lampone, armonizzati con sensazioni di viola e macchia mediterranea. Peculiari sono le note speziate di noce moscata, cardamomo e chiodi di garofano, mentre le note di cacao, grafite e humus rendono il vino profondo ed elegante. Al palato è vibrante e strutturato. La nota sapida lo rende ancora più voluttuoso, vivo ed intrigante. La chiusura in bocca è lunga e lascia un ricordo di liquirizia, mentuccia e spezie. 

A cura di Eleonora Sindoni


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