Sette anni senza il maestro Franco Califano.

Il 30 marzo del 2013, sette anni fa, ci lasciava Franco Califano. Il cantautore nato a Tripoli, il 14 settembre del 1938, e cresciuto a Roma è stato tra gli autori più apprezzati della canzone italiana.

Vantava tanti soprannomi: dal poeta maledetto al poeta saltimbanco, ma lui amava definirsi uomoartista.

Famosissimi i suoi brani “Tutto il resto è noia“,  “La mia libertà“, “L’ultimo amico va via“, “E’ la malinconia” e “Un tempo piccolo“. Famoso anche per i suoi monologhi “Pasquale l’infermiere”, “Avventura con un travestito“, “Nun me portà a casa” e “Moriremo ‘nsieme

E’ stato anche autore, ha scritto canzoni come: “Minuetto” e “La nevicata del 56‘” cantate da Mia Martini, “Una ragione di più” cantata da Ornella Vanoni, “Un grande amore niente più” cantata da Peppino di Capri che ha trionfato al Festival di Sanremo nel 1970 e l’ultimo capolavoro “Un tempo piccolo” cantata dai Tiromancino.

Vanta anche tre partecipazioni come cantante al Festival di Sanremo: nel 1988 con la canzone “Io per le strade di quartiere“, nel 1994 con la canzone “Napoli” e l’ultima nel 2005 con la canzone “Non escludo il ritorno” (frase incisa sulla sua lapide).

Celebre per la sua musica, Califano a causa della sua vita piuttosto sregolata, negli anni ’70 e ’80, è salito alle cronache più di una volta per alcune vicende giudiziare che lo hanno visto protagonista. Considerato un sex symbol, per il suo fascino, vantava oltre 1500 storie.

Califano prima di diventare un cantautore di successo è stato: Poeta, Playboy, protagonista di fotoromanzi e attore di cinema.

Da sette anni a questa parte tutto il resto è veramente noia.


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