Risalendo il “Chiano Conti” di Larderia, quel nerello mascalese made in Messina

Il nostro viaggio nelle doc messinesi prosegue lungo i pendii collinari di Larderia, zona sud est di Messina. Siamo dentro la denominazione del Faro Doc e qui Tenuta Gatto dei cugini Santi ed Emanuela, producono dal 2011 il Chiano Conti, un faro elegante, strutturato e che abbiamo conosciuto in diverse degustazioni, protagonista, tra l’altro, del Wine Not di Rometta 2024.

Questi appezzamenti vengono custoditi con sapienza e artigianalità per le 6000 bottiglie l’anno di rosso e le oltre 2000 di bianco. Quest’ultimo è un nerello mascalese in purezza, vinificato bianco e senza bucce: minerale e con una bella spalla acida, ideale sui formaggi stagionati. Ma il cuore di questa produzione è il Chiano Conti, il nome deriva dalla contrada sopra Larderia dove crescono in ordine: nocera, nero d’avola, nerello cappuccio e nerello mascalese. Questo è in percentuale 50, predomina ma elegantemente, sul cappuccio, su una punta di nocera e nero d’avola. Un vino rosso siciliano che ha nella sua desinenza una complessità che ha espresso in annate come la 2012 – che abbiamo assaggiato in cantina – e la 2015 una grande varietà. Siamo sopra i 300 metri con un vento maestrale sempre perenne e determinato a dare a queste vigne una forza soprannaturale.

Santi, esperto vignaiolo, produce anche il faro aromatizzato – il mussa russe – mischiando secondo antiche tradizioni messinesi, le vinacce al mosto cotto con aromi naturali come il mandarino verde. Quanti profumi e dettagli in queste tre denominazioni figlie del Faro, emblema di una città che dovrebbe riscoprire questa bellezza ampelografica e un terroir capace di emozionare grazie a paesaggi che sposano colline e lo straordinario Stretto di Messina. La prossima bottiglia in commercio sarà il 2017 che già promette bene tra passaggi in acciaio e botte, un tannino morbido e delicato per un vino che ha voglia di sfidare giganti blasonati e farsi strada tra ristoranti e produttori.

A cura di Santi Cautela


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