Rapporti Mafia – Politica: le intercettazioni ai danni del boss Bevilacqua

Sangue, potere e voti

La politica ricomincia a tremare. Dalle intercettazioni eseguite dal Ros di Caltanissetta sono emersi particolari inquietanti sui rapporti tra Bevilacqua, boss e maxi esponente della DC negli anni 90, e politici di tutti gli schieramenti. Sangue, potere e, soprattutto, voti. I rapporti con i massimi livelli delle istituzioni sono ancora permeati dal silenzio. Le cimici sono state piazzate nella casa del Bevilacqua, il quale ha dichiarato di “sapere tutto“.

Nel frattempo, i pm Bertone e Pacifico annotavano accuratamente ogni parola.
Sappiate – rivendica il boss – che io sono creditore morale e reale di quei tanti potenti che reggono la Provincia, io so, loro sanno e io e loro sappiamo. Il mio silenzio è stato benefico per costoro, la mia inaspettata caduta vertiginosa, nel fiore dei miei anni, contavo 42 anni, nel fiore dei miei anni“.

Vi auguro, vi giuro che dovrò recuperare il tempo perduto – dice Bevilacqua – onde ridare a voi tutto quello a cui aspirate“. Dunque il messaggio che fa tremare la politica: “Sappiate che dal pozzo della mia memoria trarrò ciò che mi abbisogna per realizzare i vostri desideri lavorativi e di sana crescita affettiva“.

La scarcerazione e il ruolo di Bevilacqua

È da poco iniziata l’estate. Il 29 giugno 2018 il super boss Bevilacqua è stato scarcerato da poco. Decide dunque di convocare tutta la famiglia. Tutti i presenti lo ascoltano nel più rigoroso silenzio. Non tutti erano parenti del Bevilacqua, molti di essi erano “sempliciaffiliati in base a quanto sostiene la Procura. Non è difficile capire il motivo della loro presenza.

Difatti, chiunque volesse fare politica nel cuore della Sicilia doveva bussare alla porta di Raffaele Bevilacqua. “La DC – annotano i magistrati – è stato il partito che di fatto ha gestito le sorti politiche dell’isola“. Durante le intercettazioni suddette, il boss ha inoltre rivendicato il suo ruolo ai tempi dello strapotere democristiano: “Quando c’era la Democrazia Cristiana ai tempi ero io che governavo questa Democrazia Cristiana“.

Il Ros, per ricostruire il passato di Bevilacqua, si è basato “sugli atti del processo Andreotti“, sui verbali dei pentiti e su alcune vecchie indagini da poco rispolverate. Ciò che si è evinto con relativa semplicità è il doppio ruolo del Bevilacqua: “politico inserito nella corrente andreottiana della DC nell’epoca della sua massima espressione e capo famiglia di Cosa Nostra“.

Il classico e drammatico rapporto Mafia – Stato

La Mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine“. Vorremmo darti ragione, caro Giovanni Falcone. Purtroppo, come puoi ben vedere, siamo sempre punto e a capo. Sembra di essere bloccati negli anni 90, quelli degli omicidi di Salvo Lima e di Ignazio Salvo per mano dei corleonesi. Salvatore Riina voleva far pagare ai politici la mancata “sistemazione” del maxi processo in Cassazione.

All’appello mancano ancora parecchi segreti – molti dei quali sono ormai sepolti nella tomba di qualcuno – e numerose storie da incrociare. Per questo motivo la politica potrebbe tremare dopo le intercettazioni di Bevilacqua.


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