Progetti sul Castello di Milazzo: non tutto è perduto

Castello di Milazzo, nessuna revoca. I progetti sono risultati ammissibili ma le somme non sono mai state assegnate”, titola un comunicato stampa diramato dal Comune. Al di là della recentissima polemica circa la coloritura da dare al mancato finanziamento da 300.000 euro, conviene riesaminare i contenuti di quella proposta progettuale riguardante la «riapertura del Bastione delle Isole e la digitalizzazione delle notizie storiche del Complesso Monumentale tramite le linee di finanziamento europee, affidate alla Regione, 6.7.1 e 6.7.2». A spiegare i dettagli tecnici è stato il dott. Giovanni Mangano, allora alla guida dell’Ufficio Europa, il quale – in un’intervista rilasciata a Rai Parlamento il 2 marzo 2019 nell’ambito del programma televisivo “Orizzonti d’Europa” di Rai3 – ha fatto cenno ad un progetto denominato “Castello 3D”, caratterizzato da guide digitali del bene culturale da destinare al visitatore a mezzo tablet consegnati all’ingresso. Le linee di finanziamento avrebbero dovuto favorire anche l’accessibilità della cittadella fortificata dal bastione delle Isole, che le telecamere della Rai, nel servizio suddetto, riprendevano pulito e ben illuminato, grazie alla bonifica gratuita di generosi volontari che nel novembre 2018 avevano liberato i vani cinquecenteschi dello stesso bastione da abbondanti quantitativi di guano di volatili e rifiuti d’ogni genere, rendendoli presentabili al visitatore e, di conseguenza, alla troupe televisiva. Salvo poi tornare al degrado ed all’abbandono dal giugno 2019, complice un guasto all’impianto di illuminazione che ha – di fatto – precluso il bastione delle Isole alle visite.
Tutto è perduto adesso che le probabilità di ottenere il finanziamento sembrano essersi affievolite ulteriormente? Pare di no, visto che, grazie ad un appassionato lavoro donato alla Città da quegli stessi volontari, col determinante contributo economico dei Lions Milazzo, turisti e visitatori usufruiscono già dal maggio scorso di un minimo di contenuti digitali a portata di smartphone a mezzo QRcode che forniscono una  dettagliata guida storica dell’intera cittadella fortificata in ben cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo), i cui testi – tradotti perlopiù da docenti universitari madrelingua – sono frutto di un certosino lavoro di ricerca che ha messo a disposizione dell’utenza inedite notizie d’archivio e fotografie di ambienti (tra tutti la galleria di contromina) normalmente preclusi alla visita per evidenti ragioni di sicurezza. Un supporto digitale supportato da una lunga serie di pannelli in forex (anch’essi in 5 lingue ed anch’essi forniti dai suddetti volontari a mezzo sponsor), disseminati lungo il percorso, pannelli che consentono ai turisti non muniti di smartphone di usufruire comunque di testi e foto. Anche se di recente i pannelli multilingue che illustrano la storia del Mastio quale carcere giudiziario sono stati inopportunamente fatti rimuovere dall’assessore alla Cultura.
Quanto al bastione delle Isole, che sarebbe dovuto tornare a risplendere (come annunciava il servizio della Rai), si potrebbe pur sempre puntare su un modesto progettino da 40.000 euro che – grazie all’impulso di quegli stessi volontari – tende a restituire alla pubblica fruizione non solo lo stesso bastione (per il quale si prevedono il ripristino dell’impianto illuminotecnico, ringhiere di sicurezza e l’ostacolo all’intrusione dei volatili), ma anche 3 dei 5 torrioni quattrocenteschi della cinta aragonese ed il rivellino centrale di S. Giovanni, dalle terrazze del quale i turisti possono ammirare in tutta la sua imponenza la cinta spagnola. Un progettino finanziabile anche coi proventi del ticket d’ingresso (e non dunque con gli incerti fondi di una Regione peraltro sull’orlo del baratro finanziario) e che ha da poco ottenuto il nullaosta della Sovrintendenza di Messina. Un progettino di cui si parla poco e che potrebbe arricchire l’offerta culturale e turistica di Milazzo. In attesa di tempi migliori e di un’opera di digitalizzazione di gran lunga più professionale di quella artigianale – ma appassionata – offerta da volontari e Lions Milazzo.

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