Oltre il coronavirus, i problemi climatici: cosa sta succedendo nel mondo?

In questi giorni tutti i riflettori sono puntati sul “coronavirus“. Cosa sta accadendo nel resto del mondo? Il nostro pianeta Terra soffre, la crisi climatica è insormontabile. L’Antartide ha registrato temperature record negli ultimi giorni. I suoi ghiacciai continuano a sciogliersi a causa delle correnti di acqua calda provenienti dall’Oceano. L’Australia piange la scomparsa del suo animale simbolo, il koala. L’Africa è in ginocchio a causa di un’improvvisa e nefasta invasione di locuste.

L’Australia dice addio al koala

In Australia il WWF ha dichiarato il koala una “specie in via d’estinzione“. La causa è da individuare nella mano dell’uomo: questa è stata in grado di bruciare oltre 12 milioni di ettari di foresta. Si conta oltre un miliardo di animali selvatici. A pagarne le conseguenze sono stati i marsupiali ed i canguri. Il loro habitat naturale infatti, è stato totalmente distrutto. Gli ambientalisti australiani hanno chiesto al governo maggiori interventi. Il primo ministro Morrison è stato aspramente criticato per la poca tempestività di azione affinché si potessero ridurre al minimo i danni.

Non sono solo gli animali e l’ambiente a pagarne le conseguenze ma anche gli uomini. A causa degli incendi, hanno perso tutto. Il fuoco ha devastato milioni  e milioni di ettari, obbligando migliaia di persone ad abbandonare i propri averi, le proprie case. I rilevamenti effettuati dall’istituto  Australian Bureau of Meteorology (BOM) ovvero il servizio meteorologico nazionale australiano, ha constatato che il 2019 è stato l’anno più caldo di sempre! Le previsioni sul divenire, non annunciano nulla di buono.  La situazione è davvero preoccupante e critica.

La piaga d’Africa 

Possiamo parlare di una vera e propria emergenza quella che sta colpendo molte zone dell’Africa. Etiopia, Somalia, Uganda,Sudan del sud: questi sono i paesi che stanno attraversando una delle peggiori e devastanti invasioni di locusta migratoria degli ultimi 25 anni. Notizia che ovviamente passa in sordina dato lo stato di “allarmismo psicotico” causato dal coronavirus.

L’irruzione in Africa delle locuste è dovuta ad un’anomala stagione delle piogge:  l’umidità del terreno è proficua alla proliferazione dell’animale. Parliamo ad oggi di oltre 200 milioni di cavallette! La smisurata e devastante occupazione ha destato enormi disagi al raccolto e all’agricoltura. 4 milioni di bambini sono malnutriti e muoiono di fame. Innumerevoli anche le difficoltà riscontrate per 10 milioni di persone: questi infatti, hanno annunciato che, qualora la inondazione delle locuste non dovesse terminare, saranno costretti a migrare verso terre più miti. Anche l’ Asia è nell’occhio della locusta, il continente infatti è preso di mira dall’animale. Ma molti paesi come la Cina,sono pronti a contenere il loro dilagarsi in quanto sono dotati di sistemi di prevenzione.

Questa è la situazione ambientale. Il nostro pianeta, la nostra casa si affligge in silenzio mentre noi siamo invasati dalla paura di morire a causa del coronavirus. Che paradosso!


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