L’appello di Assoimprenditori rivolto al mondo della movida è chiaro: un intero comparto è a rischio collasso. Si tratta del mondo dell’intrattenimento: pr, organizzatori, gestori, discoteche e locali. Sono le attività colpite dal decreto Conte per prime perché, per loro essenza, costituiscono assembramenti. Tuttavia saranno anche gli ultimi a riaprire, secondo una previsione, non prima di un anno. E’ il requiem della movida.
Un indotto imponente in Italia capace di dar lavoro a centinaia di giovani che operano nella movida: bartender, organizzatori, ballerini, pr, tipografie, gestori di discoteche, camerieri, il settore del food e beverage annesso. Non ci sono ad oggi misure pensate per questa categoria di lavoratori, spesso legati al lavoro stagionale. Ci sono discoteche del ravennese che hanno pensato di reinventarsi per l’estate in drive-in.
Oltre all’aspetto economico vi è anche quello sociale legato allo svago della movida. Per molti giovani questi luoghi rappresentano occasione di incontro e divertimento che verrà ovviamente azzerato fino a data da destinarsi. Non c’è distanza di sicurezza che tenga per questi luoghi: impossibile assicurare l’apertura secondo i protocolli sanitari. Eppure la politica deve attivarsi per sostenere delle misure di aiuto per questi imprenditori e lavoratori autonomi, spesso collegati all’economia sommersa del Paese.
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