L’isola pedonale di sabato sarà un esperimento interessante da seguire. Il centro vivrà finalmente un momento di valorizzazione teso a far riscoprire la bellezza della passeggiata. Le scene impietose delle code delle auto nel cuore della Marina dovranno essere surclassate.
Si esce a piedi o in bici. Come in tutti i centri turistici all’altezza della situazione da Capo d’Orlando a Cefalù fino a Taormina. Le premesse sono obbligatorie perché iniziative come queste vanno sostenute. Ci sono alcuni aspetti che vanno comunque monitorati che potrebbero costituire delle criticità.
Intanto l’orario. Le 20:30 come inizio ci sembrano un orario che non favorisce né le attività di ristorazione né quelle commerciali. Infatti è troppo tardi per garantire lo svolgimento delle fasi preparatorie per una pizzeria, per esempio, che già a quell’ora deve essere “pronta” ad accogliere gli ospiti. Ed è a nostro avviso un orario che condiziona persino le attività commerciali che sono prigioniere di una visione antica: per fare shopping serve l’auto. Per fare shopping servono stimoli e attrazioni. E serve un centro cittadino all’altezza ma in questo momento senza cestini, con le aiuole piene di erbacce e la scarsa illuminazione di molte vie, non siamo pronti.
E poi, senza un piano parcheggi, senza navette, senza il supporto di una rete – non solo pubblica ma anche privata – il rischio è fare il passo più lungo della gamba. Ma di esperimento, appunto, si parla. Vorremmo comunque poter raccontare visioni più coraggiose da parte dei commercianti – anche perché da parte dell’amministrazione visioni e progettualità non se ne sono viste – che continuano a sostenere concetti di isole pedonali ormai superati.
L’esempio modello è sempre Taormina dove le isole pedonali iniziano venerdì e finiscono domenica. Alle 8:30, del mattino però, non della sera. E c’è poi quel limite incomprensibile dello stop alle due di notte, dovuto all’ordinanza Formica che taglia le gambe a molte attività che vivono di movida.
Secondo le nostre fonti questa situazione non cambierà neanche a luglio. Serviva senz’altro più coraggio a tutela delle attività milazzesi. E maggiore pragmatismo: bastava assegnare il suolo pubblico con l’ausilio di un vigile e un geometra invece di dilungarsi in gare e procedure di cui il Sindaco è innamorato.
In un momento di emergenza bastava una delibera: c’è chi ancora aspetta di avere assegnato uno spazio. Per non parlare di associazioni e palestre, rimaste fuori dal concetto di isola pedonale e di fruizione di spazi outdoor nel rispetto delle imposizioni del Ministero della Salute.
Insomma, un po’ come il video spot presentato la scorsa settimana: da lontano tutto appare bellissimo. Ma a uno sguardo più attento Milazzo risulta tremendamente indietro.
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