Milazzo ha la sua steakhouse per gli amanti della carne di qualità: Naguarà diversamente Venezuela

Mancava un ristorante dedicato alle carni dry aged e alle selezioni italiane e internazionali. Antonio Italiano, venezuelano di nascita, ci porta a scoprire il suo Naguarà, un ristorante contemporaneo basato sulle pietanze venezuelane che fanno da contorno alle protagoniste indiscusse dei suoi armadi di frollatura: le costate. Andiamo con ordine però.

Mi era già capitato di scrivere di questo locale a seguito dei fatti di cronaca dell’alluvione del 2022 a Milazzo che aveva semi-distrutto questo posto. Da lì si è ripartiti con un grande lavoro di selezione in cucina. La picanha assaggiata intera e al carpaccio è decisamente il main title di questa degustazione.

In ingresso abbiamo assaggiato le specialità venezuelane:

  • Arepitas con carne mechada, e reina pepiada
  • Fritto misto venezuelano, composto da: empanaditas, pastelitos, tequenos, yuca e cachapita.
  • Fagioli neri accompagnati da arepitas

A seguire i crudi di Naguarà con un’attenzione sulla picanha.

  • ⁠Degustazione di tartare (tartare di picanha e avocado- tartare di filetto di Pezzata Rossa con capperi e pomodori secchi- tartare di Scottona battuta al coltello con stracciatella)
  • Carpaccio di Picanha servito con rucola e scaglie di parmigiano

Molto interessante la proposta steakhouse con carni alla griglia perfettamente servite al sangue:

  • Picanha Red Hereford cottura indiretta leggermente affumicata con la smoker box
  • ⁠Costata di Carima cucinata con la tecnica Basca
  • ⁠T-Bone di Pezzata Rossa cucinata con la tecnica Basca

Noi abbiamo poi abbinato un Perricone di Fina per avere un collante con l’Isola ma lo stupore arriva al dolce con la tres leche, una torta con pan di spagna imbevuta in tre diverse tipologie di creme di latte. Chiudiamo con un rum Zacapa abbinato all’arancia candita ricoperta di cioccolato di Orange Moon. Tutto perfetto e alta qualità anche per la location a tema. Grande cura nella cottura e nell’affumicatura delle carni. Da provare in maniera inderogabile: la picanha.

A cura di Santi Cautela


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