Messina, UniMe acquisisce l’ex sede della Banca d’Italia

Ieri mattina si sono aperte le porte dell’ex Banca d’Italia, recentemente aggregata al patrimonio dell’ Università degli Studi di Messina. Si è trattato del primo ingresso nell’immobile (oltre 6mila metri quadri) a pochi giorni dalla consegna delle chiavi, avvenuta lo scorso 9 luglio. L’edificio, ospiterà un polo museale, una biblioteca e sarà punto nevralgico dei centri di ricerca d’ateneo. Verrà ospitata inoltre la raccolta personale della professoressa Teresa Pugliatti, formata da oltre 25mila volumi, album fotografici e corrispondenza privata.

All’apertura dei cancelli era presente la squadra di governo dell’Università messinese, composta dal Rettore Salvatore Cuzzocrea, dai Prorettori, dai Direttori dei vari Dipartimenti e dai Delegati, oltre ai quali si sono aggiunti i professori: Scolastica Serroni, associato di Chimica fisica, addetto alla didattica area tecnica scientifica; Valentina Prudente, ricercatore di Diritto amministrativo, per i rapporti con le Società partecipate; Demetrio Milea, associato di Chimica analistica (Horizon 2020); Luisa Pulejo, ordinario di Economia aziendale addetta al bilancio sociale d’Ateneo; Sabrina Conoci, ordinario di Fisica della Materia per Terza Missione; Marina Trimarchi, associato di Fisica nucleare e subnucleare che addetta all’ rditoria d’Ateneo e divulgazione scientifica.

 

Le parole del rettore, Salvatore Cuzzocrea

«Un risultato importante. Questa amministrazione è in carica da due anni e fin dall’inizio ho chiesto di essere giudicato sui fatti. E questi sono fatti. L’ateneo ha investito su strutture e infrastrutture e una sede così prestigiosa come quella del palazzo della banca d’italia è uno dei fiori all’occhiello. Ma gli investimenti che abbiamo messo in campo riguardano tutti i servizi rivolti agli studenti e l’università di Messina è tra quelle che più stanno mettendo in campo risorse ed energie. Qui nasceranno nuovi servizi tra i quali il nuovo polo museale universitario, la biblioteca arricchita dalla donazione di oltre 25 mila libri dalla famiglia Pugliatti. L’investimento è stato di 6 milioni di euro».


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