Una cinquantina di lettere che raccontano il dramma della prigionia, numerose incognite da dover risolvere e una storiografia pressoché assente sull’argomento. “Dal Niceto al Nilo – Storia di una prigionia in terra d’Africa” nasce da questi tre punti. I campi di concentramento degli Alleati in Africa non sono mai stati messi in risalto dalla storiografia, se non in un lavoro di Arrigo Petacco e in alcuni studi del prof. Labanca. All’interno dei lager inglesi in Egitto, i prigionieri erano in primis italiani.
Nel libro “Dal Niceto al Nilo” si racconta la storia della prigionia di Peppino Sgrò – altresì chiamato dagli abitanti di San Pier Niceto col soprannome di Peppinu dda vinedda – un ragazzo poco più che ventenne ritrovatosi a dover affrontare l’inferno della Seconda guerra mondiale e della prigionia nei lager inglesi. Grazie alle suddette lettere e al lavoro in archivio, lo storico Marco Spada è riuscito a ricostruire la storia di Peppino Sgrò dal reclutamento al giorno in cui venne liberato.
La sua storia è comune a tantissimi altri italiani dei quali si sa davvero pochissimo. All’interno del campo di concentramento di Fayed, Peppino lottò per la sua sopravvivenza grazie alla sua astuzia, al suo profondo senso di solidarietà e alla sua passione per la musica. Gli spartiti scritti sulle cartoline militari e il flauto lo condurranno verso una salvezza che sembrava inarrivabile.
Un libro necessario per gli appassionati e gli addetti ai lavori del settore storico e non solo.
La prima presentazione sarà a San Pier Niceto, presso piazza Roma, il 14 agosto alle ore 21.
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