L’Inchiesta che fa rabbia: discariche nei torrenti, il Tirrenico lo denuncia da anni

66 è il numero diabolico di questa inchiesta. 66 indagati, appunto. Parliamo della maxi operazione che riguarda i due procedimenti iscritti per i reati di “realizzazione di discarica abusiva”, “combustione illecita di rifiuti” e “abbandono di rifiuti”, a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri delle Stazioni di Merì e Terme Vigliatore, sotto il coordinamento della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Verzera, che hanno documentato numerosi sversamenti illeciti di rifiuti nei greti dei torrenti Melae Patrì e che vedono complessivamente 66 persone indagate, tra cui titolari di imprese del settore edile, della lavorazione del legno, di prodotti agricoli, del commercio del ferro e del trasporto merci, oltre a ristoratori, proprietari di officine meccaniche, attività commerciali e cittadini residenti della zona.

I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) hanno eseguito i sequestri preventivi, emessi con decreti dei GIP del Tribunale, di 14 autocarri, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, appartenenti a diverse ditte della zona, nonché la misura cautelare interdittiva del “divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno” a carico del titolare di un’impresa.

Noi del Tirrenico sono anni che denunciamo il fatto che sulla spiaggia – zona Tono di Milazzo – fossero presenti scarti e rifiuti “fuori dall’ordinario”. In questi anni abbiamo documentato la presenza di boiler, pezzi di ferro, bidoni, copertoni e pezzi di parafango che solitamente il mare non restituisce dai suoi fondali. Lo dicevamo a gran voce: i torrenti andavano bonificati. Questa inchiesta fa finalmente luce su uno degli scandali ambientali più gravi perché non c’erano solo le ditte a gettare rifiuti sugli alvei dei torrenti ma anche i cittadini.

Un disastro ambientale che ha distrutto il nostro water front e la sua reputazione. Anche peggio della discarica “scoperta dal mare” a Cicerata dove emersero, addirittura, pezzi di treni e rifiuti dai cantieri ferroviari. Tutto si scaricava in spiaggia tra gli anni 60 e 80. Ma nel 2023…

E’ un torrente di rabbia e sconcerto quello che emerge oggi dai giornali. Una mentalità “eco-mafiosa” che sporca le nostre coscienze.

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Le immagini dei detriti al Tono (Aprile 2023)


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