La Sicilia dice sì alle discoteche ma ad alcune condizioni

Nelle more delle deroghe previste tra Stato e Regioni, la Sicilia butta in piede più in avanti e dice sì alla riapertura delle discoteche dal prossimo 8 giugno.

Una data quanto mai vicina considerando che secondo le stime del governo, si sarebbe dovuto aspettare niente meno che il 2021. Eppure, l’ordinanza Musumeci di due giorni fa dice sì alle manifestazioni ludiche.

L’ordinanza che guarda all’8 giugno

“Nella stessa data dell’8 giugno 2020 – si legge nell’ordinanza – è, altresì, autorizzata l’apertura delle c.d. discoteche, dei teatri e dei cinema all’aperto, per le quali attività dovranno essere emanate apposite linee guida regionali e, in ogni caso, esse dovranno svolgersi nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020″. In Sicilia, dunque, sebbene rimanga il divieto di assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, dall’8 giugno possono ripartire anche le discoteche, oltre a tutte quelle manifestazioni “che possano svolgersi con il pubblico distanziato e ‘in forma statica’, così come espressamente disposto dal decreto del 17 maggio 2020”.

Sì alla discoteca ma a che prezzo?

Questo indizio – in forma statica e con il pubblico distanziato – devono però rassicurare i più ottimisti. In attesa di capire in concreto il regolamento che uscirà a breve per la Sicilia, si può immaginare che per discoteca si intenda comunque strutture che “al tavolo” possano fornire food e beverage con musica di sottofondo.

Il riferimento è ai lidi balneari? E’ infatti evidente che risulta difficile immagine un mondo a due poli: ristoranti e parrucchieri distanziati e poi tutti assembrati in discoteca come ai “vecchi tempi”. Quindi la nostra deduzione, sentendo anche qualche esperto dell’Assessorato, è che il regolamento chiarirà questi nodi, in particolare, non sarà consentito l’attività del ballo oltre quello di coppia e nei privè, al tavolo e con i dovuti distanziamenti. Inoltre saranno riviste le licenze “al ribasso” sui numeri in ingresso per locale.

Non sarà quindi una discoteca come la ricordavamo ma qualcosa di molto lontano – o vicino – a seconda dei punti di vista.


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