La maschera della vergogna, l’Italia della non-ripartenza

Negli ultimi due mesi in Italia sono accaduti fatti per cui ogni cittadino italiano avrebbe dovuto non tanto protestare ma vergognarsi, sentirsi offeso nel profondo per il disonore di cui è stata capace la sua Patria, o quantomeno il Governo che pretende di guidarla, in un momento così drammatico. Faticoso, in tale contesto, trovare qualcuno capace di dire: “Mi vergogno di quel che ho fatto”. Anzi, molti si consolano con gli slogan dei “fan club” per cui vale l’assunto:  “occorre premiare l’impegno in questo momento che non ha precedenti storici”.

Le mascherine

Non accade per caso che dopo due mesi di pandemia l’ISS dichiari ufficialmente che le mascherine “fai da te“ possano essere utilizzate e siano valide per prevenire il contagio se confezionate in doppio strato. Nel frattempo quanto denaro hanno speso i cittadini per acquistare le mascherine a prezzi esorbitanti? A cosa serve imporre la “mascherina di Stato” a 0,50? Chi ristorerà gli esercenti che le hanno, nel frattempo, acquistate tre volte tanto?

Il lockdown

Non accade per caso che una nazione di 60 milioni di abitanti accetti in un tempo brevissimo di sottomettersi a un lockdown tra i più totalitaristi che siano stati documentati su scala mondiale durante la pandemia, con il cuore dei nostri vecchi preso a pedate, rinchiuso tra quattro mura, terrorizzato dalle direttive di uno Stato che ha dimostrato di avere come unica freccia nel suo arco la paura, una freccia avvelenata da sanzioni oltraggiose.

L’Italia che c’è

Non accade per caso che dopo azioni costose di Intelligence, si accolga una ragazza dal Premier e Ministro degli Esteri che festeggiano inneggiando al motto “l’Italia c’è”, si certo che c’è! Evidentemente solo per alcuni.

Vergonarsi per ripartire

Si pensa ad una persona che si vergogna dei propri errori come una persona dall’animo fondamentalmente retto.  La vergogna è l’antivirale dell’animo umano, debella l’infezione, ripulisce la psiche e permette di ripartire migliorandosi. Sono immuni alla vergogna i nostri Capi di Governo, ma lo sono anche tanti miei concittadini, che in queste giornate di sole si incontrano con gli amici nelle piazze e nelle vie del centro, creando inutili assembramenti, loro non hanno bisogno di mascherine,  immuni dal virus benevolo dell’intelligenza, e immuni da qualunque rispetto a qualunque Dpcm che sia al limite o meno della Costituzionalità.

In questo quadro ripartire dalla vergogna sarebbe già un buon risultato.


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