La Francia ci pugnala alle spalle: l’Italia è sempre più sola

La volontà di potenza tedesca imperversa in Europa

L’Europa è divisa in due blocchi, ma non ci troviamo nell’ambito della Guerra fredda. Da un lato vi è la volontà di potenza tedesca, la quale è irrefrenabile, con la Merkel che vuole assolutamente l’attuazione del MES. Dall’altro vi sono l’Italia e soprattutto la Spagna, due tra i tanti stati europei che chiedono misure d’emergenza senza vincoli. Il governo tedesco non accenna ad alcun passo indietro nella faccenda, poiché non intende condividere i rischi finanziari post pandemici.

Da Bruxelles arrivano le solite parole vuote: “siamo disposti ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere i nostri cittadini“. Parole vacanti delle quali i mercati ne hanno ormai preso atto. Ieri Piazza Affari ha perso il 3,15% e lo spread è balzato di oltre 20 punti, raggiungendo quota 181. L’Europa deve battere un colpo forte, ma il gigante dai piedi d’argilla sembra vacillare sempre di più. Gli interessi nazionali hanno annichilito il concetto di unione, il quale in realtà non è mai effettivamente esistito a conti fatti.

Confindustria ha mostrato il pollice verso nei confronti della debole azione europea. Il direttore Marcella Panucci ha dichiarato che 14 giorni sono troppi per decidere sul futuro economico dell’Europa. I cittadini degli stati non allineati al rigorismo tedesco sono terrorizzati dall’idea dell’utilizzo del fondo salva-Stati. Invece per Angela Merkel si tratta dell’unica soluzione possibile, difatti per la Cancelliera è “il metodo più adatto per gestire la crisi“.

Il terrore MES

Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del MES. Si profila sempre di più il ritorno, sul tavolo dei ministri delle Finanze, dell’opzione del Meccanismo Europeo di Stabilità. Per l’Italia si tratterebbe dell’inizio della fine. Roma non potrebbe mai sobbarcarsi i vincoli stabiliti dal MES, poiché davanti a sé intravede l’esplosione del debito al 160% del PIL a causa dell’inevitabile crollo economico. La Germania, nonostante questa situazione, non farà un passo indietro.

Non vi sarà nessun ricorso agli euro o coronabond, ciò ormai è stato appurato. Secondo il premier dell’Aja, Mark Rutte, non si devono mutualizzare i debiti. Tira una strana aria in Europa, molto simile a quella che sapeva di carne bruciata intorno al XVI secolo. La caccia alle streghe sembra essere nuovamente iniziata. Il ministro delle Finanze olandese Hoekstra ha proposto di mettere sotto indagine gli Stati che non hanno margine di bilancio per fronteggiare la pandemia.

La pugnalata al cuore dell’Italia

Tu quoque, Macron, fili mi?” avrà detto il premier Conte ieri sera. Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ilGiornale.it ci parlano di una lunga conversazione telefonica tra Macron e Angela Merkel avvenuta proprio nella sera del 29 marzo. L’Italia si sentiva sicura della vicinanza del “cugino” francese, grazie alle dichiarazioni di Pierre Moscovici: “Evitiamo le reazioni ordinarie in circostanze straordinarie. Niente, nelle nostre regole comuni e nei nostri strumenti finanziari, potrà restare immutato nell’Europa post Covid-19. Dobbiamo essere immaginativi e solidali. Capisco e condivido il sentimento dei nostri amici italiani“.

Anche lo stesso Macron aveva espresso la sua vicinanza all’Italia, ma la telefonata di ieri sembra spostare Roma verso l’isolamento totale rispetto al resto dei paesi europei, Spagna esclusa. Si sta davvero profilando all’orizzonte la “Place de la Concorde” del 1793 per l’Italia e i suoi cittadini? Arriverà davvero lo spettro del MES nel nostro Paese per imporci nuove regole draconiane e condizioni di lavoro degne della peggior schiavitù?

Una volta sconfitto il virus, saremo nuovamente schiavi di qualcos’altro. Sarebbe invano pensare ad un possibile dietrofront dell’Europa di fronte a questa grave situazione economica. La “dichiarazione di guerra” sarà inviata a breve da Bruxelles?


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