Quando si parla di carità il pensiero corre spontaneamente al gesto dell’elemosina, all’azione di due mani diverse, l’una tesa a dare, l’altra a ricevere. Però la carità non è solo questo.La carità assume mille aspetti, fino ad arrivare al sacrificio estremo: quello di mettere in ballo la propria vita.
Chi sceglie di diventare medico sa che il suo impegno è quello di aiutare, di curare il prossimo. L’emergenza nazionale e mondiale ha coinvolto molti medici, infermieri e personale sanitario a combattere questa battaglia in prima linea. E’ proprio a questi che Papa Francesco rivolge il suo pensiero e le sue preghiere durante la Santa Messa.
Papa Francesco e l’indulgenza plenaria
L’epidemia ha messo in ginocchio l’intera Terra. In ragione di ciò, oggi venerdì 27 marzo alle ore 18, il Santo Padre terrà in una Piazza San Pietro vuota, l’indulgenza plenaria.
Che cos’è? «L’Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi».
La Chiesa si fa carico dei peccati commessi dagli uomini purificando gli animi e la vita dei fedeli, affinché ogni male commesso possa essere espiato.
«La preghiera del Santo Padre potrà essere seguita in diretta tramite i media e si concluderà con la Benedizione eucaristica che sarà impartita “Urbi et orbi” attraverso i mezzi di comunicazione. A tutti coloro che si uniranno spiritualmente a questo momento di preghiera tramite i media sarà concessa l’indulgenza plenaria »
“Dove la carità è vera e sincera, là c’è Dio”
Oltre ai 10 milioni di euro donati alle 220 Caritas diocesane d’Italia, la CEI ha anche stanziato 500mila euro in favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Lo scorso 24 marzo ha disposto un nuovo stanziamento di 3 milioni di euro presi dall’8×1000 in favore di alcuni ospedali impegnati nella lotta al coronavirus.
Anche Papa Francesco si è mosso in prima persona. Proprio nella giornata di ieri ha acquistato 30 respiratori da destinare ad alcune strutture ospedalieri maggiormente colpite dal coronavirus. In precedenza anche lui aveva donato all’organismo pastorale 100.000 euro. Il Santo Padre ha inoltre rivolto un pensiero all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù dedicando la struttura di Palidoro ai bambini positivi al virus.
Ma quando ci si chiede cosa fa la Chiesa per combattere l’epidemia le risposte vanno anche al di là delle donazioni economiche. Sin da subito le associazioni di volontariato si sono mosse nelle singole diocesi per aiutare chi ne aveva più bisogno.Alcune di queste si sono attivate per mettere a disposizione i propri spazi in favore di chi non ha una casa per vivere la quarantena, come a Rimini e ad Asti. Bergamo invece le stanze del seminario sono a disposizione per il personale sanitario.
Molti i sacerdoti morti a causa del coronavirus, finora sono 69. Alcuni di questi lo hanno contratto amministrando i sacramenti e sostenendo i malati allettati.
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