Incendi nel messinese, ecco tutte le zone coinvolte

Villafranca è l’epicentro di un vastissimo incendio che ha coinvolto un territorio esteso per più di 100 chilometri. Da Caronia a Messina, gli incendi di ieri sono stati amplificati dai venti caldi di scirocco, dalle temperature record siciliane di questi giorni. Ma la causa è sempre l’uomo. Lo scorso 17 settembre ricorderete gli incendi tra Saponara e San Pier Niceto. Ieri è stato arrestato un cinquantenne che potrebbe, secondo gli inquirenti, appiccato il fuoco un mese fa. Il fuoco è innescato sempre da qualcuno e in Sicilia questo triste spettacolo ha abituato tutti. Nessuno parla più dei 50 mila forestali, il triplo della Lombardia.

Ci si rende conto che la piaga incendi riguarda non più un caso isolato nel tempo e nello spazio. Ieri San Pier Niceto è stata duramente colpita. Il Sindaco Cavallaro di Villafranca ha parlato di miracolo: per poco non c’è scappato il morto. Così si dice, mentre intere coltivazioni, auto, case, hanno preso fuoco. Condrò è stata evacuata ieri alle ore 23, lo abbiamo raccontato sul giornale. Una notte incessante con famiglie finite in strada.

L’imbarazzante silenzio della classe politica siciliana e messinese

Danni per migliaia di euro e un fronte, quello dell’incendio, che è arrivato a Gioiosa Marea e poi anche a Caronia. Peloritani e Nebrodi rappresentano il vero polmone verde siciliano, una lunga catena verde fatta di boschi e macchie mediterranee, dal mare alla montagna, ogni anno – ormai ogni mese – teatro di incendi dolosi.

Quello che ha stupito, oltre la rapidità con cui questi focolai si sono estesi, è stata la totale assenza della classe politica. Pesa il silenzio di Cateno De Luca, impegnato nella sua campagna elettorale a Monza. Soltanto la sua “ex” alleata Dafne Musolino ha espresso parole forti. Un territorio violentato da questi fatti di cronaca, tra incendi, discariche e danni ambientali, c’è bisogno di un cenno.

Cosa fare per prevenire gli incendi

Educazione e buon senso su tutto. Controlli con i droni, maggiori stazioni di sicurezza e presidi. Ieri il lavoro egregio dei Vigili del Fuoco ha messo subito in sicurezza le zone colpite e ha evitato la tragedia. Molti aerei canadair arrivano dalla Calabria. Ma servono misure forti perché questa è la zona d’Italia più colpita dagli incendi e, per motivi geologici e orografici, anche quella più esposta alla rapidità della loro diffusione sui colli. Altro che Amazon, qui i droni servirebbero a prevenire le sciagure e a intercettare i criminali, quelli che spesso la fanno franca dopo aver appiccato gli incendi.

Chi sono i nuovi piromani

Non esiste l’identikit perfetto, si va dalla mafia dei pascoli ai lupi solitari o più semplicemente, a chi ne approfitta per regolare i conti con il terreno vicino. Altre volte si tratta di mancanza di buon senso ed educazione civica. Un mozzicone, una sterpaglia bruciata e poi via velocemente. La mentalità è il primo albero del male che va sradicato.

La conta dei danni

Auto bruciate, abitazioni rovinate, da Villafranca a San Pier Niceto, il costo è altissimo. Danni ovunque su tutti i crinali a coltivazioni e aziende agricole. Somiglia a un fronte di guerra, un bollettino che ogni mese siamo costretti a commentare per tenere alta l’attenzione sociale sull’argomento. Non bisogna abbassare la guardia, non bisogna dimenticare. Ogni incendio, colle dopo colle, mette a repentaglio le nostre vite e la nostra dignità di siciliani.


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