Il messinese continua a primeggiare tra le province con maggiori ristoranti stellati poiché Taormina ed Isole Eolie fanno da traino. Tuttavia ci sono almeno altre tre realtà che si sono mosse negli ultimi due/tre anni e che meriterebbero sicuramente maggiore attenzione.
Della serie che finora Messina, come provincia e come identità territoriale, non ha espresso il suo “stellato” come orientamento. Infatti tutti sappiamo che Taormina è ormai città-brand slegata dal territorio e vive di luce sua, così come anche Salina e Vulcano. Sono mete internazionali e godono quindi di maggiore afflusso turistico di qualità. Più difficile invece, fare fine dining in provincia, lontano da mete turistiche e spesso confinati in “sacche culturali” non proprio favorevoli.
Uno su tutti è per esempio il Pepe Rosa di Antonio Magistro, a Capo d’Orlando. Il suo impegno per la qualità, i salumi frollati di pesce, la cantina di vini, meriterebbero qualcosa di più. E così anche Giuseppe Geraci, nel suo Modì a Torregrotta, risulta davvero inspiegabile come questo bravissimo giovane chef sia fuori dalla lista degli stellati messinesi. Volendoci spingere ancora più in là, la ricerca e la raffinatezza in cucina raggiunta da Giacomo Caravello nel suo Balice a Milazzo, fanno ben sperare per una stella “made in Milazzo”, molto più vicina alla millenaria cucina mamertina.
Speriamo che qualcuno si accorga che oltre l’Etna, le Eolie e Taormina, esistono anche chef e ristoranti di eccellenza che esprimono la storicità e l’identità gastronomica di un territorio fantastico come la costa tirrenica messinese.
A cura di Santi Cautela
Correlati
Scopri di più da Il Tirrenico - Events, food, wine.
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.