Qualche giorno fa a Messina, un climber (ovvero uno scalatore) polacco ha avuto la “brillante” idea di arrampicarsi a circa 200 metri sul pilone di Capo Faro, icona della città.
L’eroica ma incosciente impresa è stata effettuata senza messe in sicurezza: si è subito scatenata l’indignazione nei social, in modo particolare dall’ex consigliere comunale Luigi Sturniolo il quale, ha commentato il gesto come un atto di pura irresponsabilità da non tenere in considerazione in quanto messaggio negativo nei confronti dei ragazzini che potrebbero ripetere la sconsiderata impresa.
Come dargli torto? Filmare e postare su Youtube la scalata di un ex traliccio in disuso e in condizioni decadenti dell’Enel, senza protezioni e senza autorizzazioni non è un gesto “mitico” ma incosciente, indegno. Molte sono le persone che per “gioco” e per imprese così “estreme” hanno perso la vita. Se dobbiamo compiere azioni facciamolo per atti giuste e degne di esser chiamate tali per essere degli esempi sia per i più piccoli che per i più grandi.
La fortuna ha dato un bel bacio questo giovane ragazzo polacco, ma sappiamo che non bacia tutti!
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