Covid: la soluzione potrebbe arrivare dagli anticorpi Biotech

Dagli USA arriva un importante novità, ovvero ad un nuovo metodo per combattere il coronavirus. Si tratta di un anticorpo Biotech monoclonale (riprodotto in un numero illimitato di copie in laboratorio partendo da una cellule umana) chiamato “LY-CoV555“. E’ stata già avviata uno studio di fase 1 sull’uomo, i primi risultati dovrebbero arrivare entro la fine di Giugno. La ricerca di questo tipo di cura non è nuova. Altri gruppi di ricerca come la GSK con la fondazione Toscana Life Sciences e l’Istituto Spallanzani di Roma studiano questo metodo da Marzo.

La sperimentazione di questa cura è stata promossa dalla casa farmaceutica Eli Lilly. In soli tre mesi è stato sviluppato l’anticorpo. Precedentemente era stato identificato da AbCellera ed il Centro di ricerca sui vaccini dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive Usa NIAID, diretto da Antony Faucui. Un campione di sangue prelevato da uno dei primi pazienti statunitensi guariti da Covid-19. LY-CoV555, è dunque un potenziale nuovo farmaco specificamente progettato per combattere SarsCov2. I primi pazienti nello studio sono stati trattati nei principali centri medici Usa. Se i risultati della Fase 1 su pazienti ospedalizzati mostreranno che l’anticorpo può essere somministrato in modo sicuro, sarà avviato uno studio di Fase 2 per valutare l’efficacia in popolazioni vulnerabili.

 

Le parole di Daniel Skovronsky presidente di Lilly Research Laboratories

«Le terapie con anticorpi possono rivelarsi efficaci sia nella prevenzione che nel trattamento di Covid-19.  Entro la fine del mese esamineremo i primi risultati. Ma nel frattempo stiamo anche avviando la produzione di questa potenziale terapia con l’obiettivo di rendere disponibili diverse centinaia di migliaia di dosi entro la fine dell’anno».

 

Le parole di Giuseppe Novelli genetista dell’Università Tor Vergata di Roma

«Supponiamo, con i nostri studi, di poter avere anticorpi monoclonali contro Covid-19 già in autunno ma il problema è poi la produzione. Si sta investendo molto su tali anticorpi, che sarebbero il primo farmaco ad hoc per bloccare il virus».

 


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