Ci sono due dati, entrambi parziali. Il primo è che il fattore di contagio, almeno in Sicilia, è diminuito. Soltanto un caso in più in 24 ore (da 53 a 54 casi). E continuano i tamponi. I numeri restano ben lontani dalle migliaia di contagiati con vittime annesse, della Lombardia.
Il secondo dato, confermato sempre dall’Assessorato Regionale alla Salute, è di carattere precauzionale ma di natura negativa. In più di 5000 sarebbero rientrati nel weekend dal Nord Italia e questo può voler dire una nuova impennata di contagi molto presto.
Si spera sempre nel buon senso di ciascuno, nell’autoisolamento e negli atteggiamenti responsabili che possano risparmiare questo rischio ad anziani e malati. Perché il punto è questo. Il coronavirus è per molti un banale raffreddore. Ma non per tutti purtroppo. Le complicazioni sono serie.
Rimane comunque fondamentale la prevenzione e il buon senso da parte di chi si arrivato adesso in Sicilia.
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 836 tamponi, di cui 771 negativi e 11 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 54 campioni, uno in più di ieri, cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania). Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.
Preoccupazione dell’Assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che questa mattina a Omnibus su La7: “Abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linea con tutte le regioni e abbiamo contenuto il contagio. La mia preoccupazione è legata al numero fortissimo di casi aggiuntivi per questo esodo indotto al Sud”. Il fuggi fuggi non è passato inosservato soprattutto in Sicilia, dove è dilagato il timore che chi torna dal Nord porti con sé anche il virus. “Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi al nostro sito, lo hanno fatto in oltre 7 mila, ed è determinante poter tracciare la presenza di gente che viene in Sicilia dall’area rossa o gialla.”
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