Il personale del presidio ospedaliero “Cutroni Zodda” ha realizzato un breve video amatoriale per “raccontare” – con un po’ di sano humour – la dura battaglia che si sta conducendo negli ospedali di tutta Italia contro il Covid-19.
Un video che racconta, ma allo stesso tempo esorta a non arrendersi e a combattere. Dobbiamo essere forti e guardare con rinnovata speranza al domani, fiduciosi nel lavoro dei medici e degli infermieri.
In un quadro drammatico come quello attuale, questo video serve ai cittadini per capire cosa sta avvenendo nei nosocomi dello Stivale. Si tratta probabilmente del momento storico più tragico tra quelli che il nostro Paese ha affrontato dopo la seconda guerra mondiale.
Allo stesso tempo è un messaggio d’orgoglio dei medici e di tutto il personale sanitario per il lavoro che stanno svolgendo a difesa della comunità.
Il tutto viene eseguito con alta professionalità, abnegazione e anche impegno umano per curare e sostenere i pazienti e le loro famiglie.
Il personale sanitario è la nostra prima linea in questa guerra che ha raggiunto dimensioni inaudite – per non dire epocali – ed è chiamato ad affrontare turni gravosi e a vivere vicende strazianti, ad assistere uomini e donne che muoiono senza il conforto dei propri cari.
E sempre dà il massimo, con determinazione e professionalità!
In tanti ormai li chiamano eroi – medici, infermieri, O.S.S., autisti del 112/118 – ma vorremmo chiamarli soltanto seri professionisti, perché questo sono e forse anche loro preferirebbero essere chiamati così, semplicemente “seri professionisti”.
Ad essi dobbiamo infinita gratitudine e sostegno, senza dimenticare, quando questa vicenda sarà finita, quello che oggi stanno facendo per noi.
Questi sono i nostri eroi, giovani medici e infermieri. Autentici combattenti di guerra che operano giorno e notte per salvare vite umane.
I medici che vediamo nella foto sono quelli che fanno i tamponi davanti al pronto soccorso del Cutroni Zodda oggi Covid Hospital di Barcellona.
Veri uomini combattenti, armati di mascherine, visiere e tute; ci sembra di assistere ad un film di altri tempi.
Sono sempre carichi di tanta buona volontà e di tanto coraggio, pronti per intervenire su persone che potrebbero essere contratte da Covid-19
Le mani di questa figlia, a sua volta madre e moglie, sono quelle di chi instancabilmente opera in un ospedale al servizio dei malati, di chi ha bisogno di cure e attenzioni. Alla domanda perchè ti sei offerta volontaria quando potevi startene comodamente alla guardia medica dove da anni presti servizio ha risposto “Voglio che tutto questo finisca presto e desidero dare il mio contributo, fare la mia parte”.
Come si fa a trattenere le lacrime? Com’è possibile non riflettere e mettere in discussione noi stessi?
Viene da pensare che non dobbiamo piangerci addosso né lamentarci per l’impossibilità di uscire, di coltivare le abitudini di sempre.
È necessario rispettare le regole. Dobbiamo aiutarci l’uno con l’altro. Bisogna compiere questo sforzo per i tanti operatori sanitari che non si ritengono eroi, ma ogni giorno spendono le loro forze al fianco di chi è debole.
Dobbiamo farlo per le tante madri in ansia per i propri figli. Proprio coloro che hanno fatto scelte responsabili mostrando il coraggio di un leone. Adesso vogliono rialzare la testa e continuare a lottare per ciò in cui credono. E soprattutto per arrivare a codesto risultato.
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