Coronavirus, ecco i numeri: l’8% dei ricoverati ha meno di 50 anni

l 35 per cento dei ricoveri nel reparto d’emergenza ha meno di 65 anni Milano, due ventenni gravissimi. 8 su 100 intubati tra i 25 e i 49 anni. L’8% dei ricoverati è under 50.

A gettare i genitori nel terrore è stato un file audio che parlava di “ventenni intubati”. Audio attribuito a sanitari del Niguarda di Milano, che lo stesso ospedale ieri sera ha smentito con vigore. «Una menzogna e una porcheria inqualificabile», aggiunge il professor Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele, che in questi giorni sta prendendo in carico pazienti della sanità pubblica per alleggerire il carico degli ospedali al centro dell’epidemia: «Noi abbiamo 27 persone in terapia intensiva, sei sono guariti e ce n’è uno di 18. Ma uno. E capita anche in periodi normali che un giovane possa ammalarsi di polmonite. L’età media dei pazienti è 70 anni».

Per farsi un’idea chiara, l’unica è studiare i dati ufficiali diffusi quotidianamente dalla Protezione civile che raccontano chi viene colpito dal Covid-19. Le statistiche spiegano che solo l’1 per cento dei malati sotto ai 60 anni muore per questa infezione. Dal conteggio di ieri si apprende che i contagiati totali sono a questo punto 7.985 (+1.598 rispetto a domenica), 463 i morti (+97) e 724 i guariti (+102). L’analisi dell’età delle vittime racconta che il 10 per cento dei pazienti aveva dai 60 ai 69 anni; il 31 per cento da 70 a 79 anni; il 44 per cento da 80 a 89 anni; il 14 per cento ultra 90 enni.

Dati che vengono confermati anche a livello lombardo, la trincea più dura del coronavirus: sui 282 contagiati (585 in più rispetto a ieri), i dimessi sono 646, i decessi 333. E anche qui, i giovani sono i meno colpiti. Qui, piuttosto quel che colpisce il dato che riguarda gli adulti: un terzo dei ricoverati sono persone di mezz’età. Dunque, non anziani. L’assessore regionale lombardo Giulio Gallera conferma che il 22 per cento di chi è in terapia intensiva in Lombardia ha più di 75 anni, il 37 per cento ha tra i 65 e i 74 e l’8 per cento tra i 25 e i 49 anni. Non ci sono pazienti sotto i 25 anni. Un dato, questo, che tranquillizza molti genitori per quanto riguarda i più giovani.


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