Resta chiusa al pubblico l’antica Fonderia di cannoni del Castello. Turisti e visitatori, già privati dalla scorsa estate del bastione delle Isole a causa di un guasto all’impianto elettrico, malgrado i 5 euro di ticket pagati all’ ingresso, continuano a perdersi un altro “pezzo di Castello”. Sinceramente si stenta a comprendere i motivi di tale chiusura, ma soprattutto la condotta degli uffici municipali e dell’assessorato competente.
Estate 2018: la riapertura dell’antica fonderia
L’antica fonderia di cannoni è stata infatti aperta alla pubblica fruizione a cura dell’amministrazione comunale nell’estate del 2018. Ciò si evince, tra l’altro, da un comunicato stampa pubblicato il 20 luglio 2018 sul sito internet istituzionale della Città di Milazzo, comunicato stampa intitolato «Castello di Milazzo, riapre l’antica fonderia di cannoni», in cui si legge che «per iniziativa dell’assessore alla Cultura Salvo Presti, allo scopo di potenziare i servizi erogati ai visitatori che in questi giorni affollano sempre più la cittadella fortificata, da questa estate è possibile usufruire in via permanente di nuovi spazi ed attrattive». In via permanente, dunque.
Il comunicato prosegue con queste parole: «dopo il rilancio del Torrione Normanno, bonificato, illuminato e restituito alla pubblica fruizione qualche settimana fa con un’elegante cartellonistica multilingue, ad essere consegnato ai visitatori è adesso il suggestivo ambiente della Fonderia, sormontato da una possente volta a botte che custodisce i resti di una profonda fornace entro la quale nel Settecento venivano fusi i cannoni in servizio nei bastioni della stessa cittadella fortificata».
Dal luglio 2018 ad oggi la suggestiva ed imponente Fonderia – che ospita anche una grande fontana e le eleganti decorazioni in pietra da taglio del settecentesco Palazzo Carrozza – è stata visitata da decine di migliaia di turisti, ben 20.000 nel solo anno 2019, almeno secondo i dati diffusi dalla stessa Amministrazione comunale. La stessa è stata inoltre immortalata dai turisti con numerose fotografie pubblicate online (TripAdvisor, Google, etc).
La chiusura
Dunque il Comune nel luglio 2018 apre al pubblico la Fonderia e nel febbraio 2020 la richiude sulla base – a quanto pare – di una prescrizione dettata dalla Sovrintendenza nel 2012 che così recita: «nella sala della Fonderia sono previste solo visite autorizzate fino alla definitiva sistemazione degli ambienti comprendenti il contiguo rivellino». Ma qualcosa non torna.
Infatti, nelle more della «definitiva sistemazione degli ambienti comprendenti il contiguo rivellino» (non ancora eseguita a distanza di 8 anni), anni fa fu inibito il transito dei visitatori dalla sala della fonderia alla terrazza dell’attiguo rivellino con un robusto cancello in ferro, munito di catena e catenaccio altrettanto robusti.
Una volta eliminato l’accesso al contiguo rivellino, è dunque venuto meno il parziale divieto prescritto nel 2012. Non a caso nell’estate del 2018 è stata disposta l’apertura al pubblico della Fonderia a cura dell’Amministrazione comunale. Che oggi però sconfessa se stessa, senza nemmeno consentire le visite guidate ammesse dalla Sovrintendenza nel 2012, visto che nessun avviso informa l’utenza in tal senso.
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