In questo articolo cercheremo di spiegare le cause e la dinamica del temporale che ha interessato il barcellonese nella giornata di ieri.
La domanda che tutti si pongono: “Era previsto questo temporale?”. La risposta non è immediata ma è molto comprensibile, per gran parte della giornata di ieri c’erano le condizioni adatte per la genesi di intensi sistemi temporaleschi, sebbene molto isolati.
La previsione era quindi di possibili forti temporali tra Stretto di Messina, Eolie e messinese tirrenico, ma era impossibile prevedere l’evento a Barcellona piuttosto che a Milazzo o Villafranca Tirrena.
Partiamo subito con l’analizzare la situazione sinottica.
La giornata di ieri era caratterizzata da una residua circolazione fresca, specie in alta quota, con perno tra sud Italia e penisola Ellenica.
In particolare l’area del basso Tirreno e della Sicilia orientale erano interessate da un flusso di correnti umide e relativamente fresche in alta atmosfera, mentre al suolo vi erano condizioni di umidità elevata e temperature non troppo alte a causa della rinfrescata dei giorni precedenti.
Sul Tirreno soffiava però un debole ma costante vento di Tramontana/Maestrale, che ripiegava a Ponente proprio nei pressi della costa tirrenica del messinese. Il graduale e lento avanzamento della circolazione instabile era ostacolato dalla presenza dell’anticiclone a sud e soprattutto ad ovest, ma essa era comunque in movimento, sempre più smorzata, verso sud-est.
Tale movimento, coadiuvato dall’aumento della pressione sul settore nord-occidentale dell’Italia, ha attivato una debole ventilazione di Grecale al suolo, uscente dalle vallate appenniniche del sud Italia.
Il Grecale, dilagando nella mattinata di ieri sul Tirreno orientale, era più secco e meno instabile e spingeva contro il flusso più umido da nord-ovest.
Il buon valore di CAPE e di shear verticale era un fattore fondamentale per l’innesco dei fenomeni temporaleschi, scintilla avutasi non appena le due masse d’aria sono venute in contatto.
Lungo la linea di demarcazione tra le due masse d’aria, si sono venuti così a creare imponenti sistemi temporaleschi, i quali hanno assunto una particolare forma: già alle medie quote atmosferiche, la ventilazione di Maestrale piegava i cumulonembi, facendogli assumere la classica forma di linea che dal mare si allungava verso la costa. I nuclei precipitativi hanno così interessato nella prima mattinata la costa tirrenica della Calabria e successivamente lo Stretto di Messina, dove si sono registrati fino ai 75 mm di Torre Faro e dove si sono avuti smottamenti e allagamenti.
Nel frattempo
La linea di demarcazione avanzava verso sud-ovest e già intorno alle ore 12 aveva raggiunto l’area delle Eolie e del messinese tirrenico, mentre sullo Stretto si aprivano ampie schiarite. Alle 12:30 è iniziato così il peggioramento sul milazzese con la prima cella temporalesca che si è rapidamente sviluppata poco a sud del centro di Milazzo ed è proseguita verso la periferia e successivamente verso i Peloritani. Gli appassionati avevano già intuito l’enorme potenziale disponibile in atmosfera in quel momento, poiché la prima cella aveva avuto un’evoluzione rapidissima ed esplosiva, con numerose fulminazioni ad accompagnarla. Nell’ora successiva, però, la linea abbandona Milazzo, spostandosi verso ovest, cioè verso il barcellonese, dove rimarrà fino alle ore 17.
In queste 3 ore circa
Il continuo rigenerarsi di celle temporalesche sul tratto di mare tra Vulcano e il barcellonese ha scaricato una mole d’acqua ingentissima in un territorio molto ristretto. I rigeneranti sono temporali costituiti da più celle in sequenza, che, se vanno a colpire la stessa zona per più tempo, sono responsabili delle alluvioni peggiori. A testimonianza dell’elevato grado di localizzazione del temporale ci sono i dati: nella parte est di Barcellona sono caduti circa 35 mm, nella parte centrale fino ai 105 mm e nella parte occidentale 140.5 mm. Il clou si è registrato a Terme Vigliatore, dove sono caduti 190.5 mm con un rain/rate massimo di 370 mm/h. Al centro di Milazzo sono caduti 0 mm, così come a Torregrotta e a Falcone!
Inevitabili quindi gli allagamenti e le piene dei Torrenti. Per fortuna intorno alle ore 17 la zona di convergenza dei venti responsabile del temporale si è indebolita e il temporale ha smesso di rigenerarsi.
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