All’Ospedale di Sant’Agata di Militello ti ingessano fino alle 13

Capita di raccontare spesso storie di cattiva sanità a causa dei tagli sempre più consistenti ma la situazione sta sfuggendo di mano, anzi di gesso. Perché a Sant’Agata di Militello potete rompervi un braccio solo tra le 9 o le 13 quando l’ambulatorio di ortopedia è aperto.

Diversamente sarete dirottati in un viaggio nel tempo e nello spazio tra gli ospedali di Milazzo o Messina con tempi di attesa superiori alle 12 ore. Un’ambulanza con due membri del personale medico vi porterà da Sant’Agata presso gli altri ospedali – distanti più di 100 chilometri – e poi vi ripoterà per il referto. Non è una barzelletta o un film di Ficarra e Picone.

E’ il viaggio kafkiano nella sanità messinese. Sprechi, tagli, cattiva efficienza e inutili viaggi per un braccio da ingessare. E’ capitato realmente a una signora di Castell’Umberto che ha raccontato come ormai l’ospedale di Sant’Agata sia in estrema difficoltà per la carenza di personale e la chiusura di molti reparti.

Non che vada meglio a Milazzo dove ormai tra tendo-strutture e reparti in dismissione, non si prevede un futuro roseo: il pronto soccorso al collasso con medie di tempi di attesa superiori alle 10 ore. Nonostante la grossa fetta di utenza e un territorio tra i più estesi in Italia, il servizio sanitario è al collasso e ricade sugli ospedali di Milazzo e di Messina che però non possono garantire l’assorbimento di tutto il territorio.


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