Alla scoperta dei vini Giovinco, espressione dell’entroterra siciliano

Per la nostra degustazione settimanale siamo stati a Villa Bacco dove abbiamo potuto apprezzare i vini Giovinco di Sanbuca di Sicilia. Ad aspettarci Antonino, nipote di Vito Giovinco e fondatore dell’omonima azienda agricola nel lontano 1920. Con gli attuali 50 ettari di proprietà e una produzione nel 2024 di oltre 40 mila bottiglie. L’azienda inizia a produrre vini solo negli ultimi anni pero’, prima era data alla produzione di olio visto anche il contesto favorevole. Poi nel 2006 la conversione al biologico e nel 2017 la creazione del brand 

Il 2021 è il primo anno di vinificazione mentre nel 2024 viene inaugurata a Sanbuca in contrada Anguilla, sul lago Arancio, la cantina. Il terreno è Argilloso calcareo medio impasto, l’Altezza sopra i 300 metri. Sull’Etna Giovinco possiede un piccolo appezzamento tra Randazzo e Biancavilla (altitudine minore). A Randazzo la contrada è San Lorenzo che da il nome all’Etna Rosso Doc, molto interessante il 2018. Giovinco presenta i suoi vini partendo dal metodo classico extra brut – un quasi pas dose – di nerello mascalese in purezza made in Sanbuca di Sicilia. Una vera chicca. La produzione si divide in due ramificazioni: grillo e spumanti e Nero d’Avola Doc a Sanbuca, Etna bianco e rosso e rosato sull’Etna. Ma è a Sanbuca che l’azienda traccia la sua storia giovanissima fatta di studi e attente analisi dei terreni. Nel complesso tanta qualità e una poliedricità che non guasta. Note positive per il metodo classico, il rosato e l’Etna Rosso. Si comporta bene anche il Grillo. La somma fa il totale, azienda in crescita che ben rappresenta tutta l’Isola con diverse sfaccettature enologiche. Sono più le certezze da consolidare che le imprecisioni da migliorare, esame superato. 

A cura di Santi Cautela


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