Ai Quattro Calici di Messina contaminazioni e innovazione: la cucina gentile di Alessandra Strazzeri

Siamo a Messina in centro per scoprire e raccontare la cucina di Alessandra Strazzeri, Lady chef di Quattro Calici, che si dice imperfetta e sognatrice, riesce a trasmettere nei suoi piatti tutto l’amore che ha per questa professione. Anche il marito Francesco Costanzo che si dedica ad accogliere i clienti con gentilezza e passione per la sua selezione di vini e liquori molto sofisticata.

I Quattro Calici non è il tipico ristorante che colpisce per l’arredo e il design ma il fattore umano è decisivo. Gentilezza e garbo del personale, una cucina innovativa, a tratti insolita e rischiosa ma che incuriosisce bene. E infatti la tartare piemontese di fassona battuta al coltello e gambero è la prima cosa in cui ci imbattiamo. Ci stupisce ma ci invita a mangiarne ancora. L’alga wakame fa il suo dovere come collante di questa commistione Sicilia/Piemonte, binomio tra mare e monti. Ci convince. Più in zona confort invece la polpetta di pesce spada su un letto di cipolla caramellata “asciugata” e croccante. Piccoli dettagli che rendono un piatto semplice decisamente diverso e accattivante.

I tortelli di baccalà su letto di emulsione di zucca sono il capolavoro di questa cucina innovativa perfettamente bilanciata, così come la cacio e pepe di Quattro Calici con gambero rosso crudo – vera passione di Alessandra – e una crema con una base di caciocavallo ragusano di alta qualità che ritroviamo in diversi piatti. Sperimentazione e coraggio in piatti mai sofisticati che rendono semplice una visione d’avanguardia. Da rivedere la dimensione dei tavoli.

Lo stoccafisso alla messinese è delicato e piacevole. Non riusciamo ad assaggiare i dessert artigianali che solo per l’aspetto sono molto invitanti. Chiudiamo con un “non limoncello” molto leggero con la promessa di ritornare per assaggiare il coniglio con i ricci di mare. Una continua commistione di sapori e credenze rimesse in discussione a regola d’arte osando senza dispiacere.

Consigliato per chi vuol provare piatti diversi dal solito senza rischiare delusioni.

A cura di Santi Cautela


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