Quel fischio tra le lande del West…
A decine di miglia dalla prima fonte d’acqua, nel bel mezzo delle lande del West, si ode il trottare di un cavallo. Sopra di esso, con sguardo impenetrabile e severo, un uomo senza nome sta fumando il suo tipico sigaro. In mezzo alla nube di fumo creatasi dall’accensione del tabacco si intravede la sagoma di un altro cowboy. Con fare lesto e senza remore, l’uomo senza nome decide di aprire il fuoco e con un solo proiettile toglie la vita alla sua preda prediletta. Morricone entra in scena.
Più tardi, in città, andrà a riscuotere la taglia. Nel frattempo, durante il suo lungo viaggio fino alla casa dello Sceriffo, alcune dolci note e qualche fischio lo accompagneranno. La tremenda solitudine – tipica delle lande del West – viene riempita dalle melodie del maestro. Grazie ad esse anche casa nostra diventa improvvisamente polverosa e non sarebbe tanto strano se, ad un certo punto, ci dovessimo ritrovare in cucina un cowboy voglioso di whisky e di un letto sul quale riposare.
Il grande merito del Maestro risiede nella sua capacità di farci captare ogni sensazione provata dai protagonisti di quel mitico periodo americano. La desolazione di “Agua Caliente“, la tremenda voglia di vendetta dell’Indio e la saggezza di Douglas Mortimer sono state perfettamente descritte dalle note di Ennio Morricone. Senza di esse, gli Spaghetti western e Sergio Leone non avrebbero avuto egual successo.
“Sono andato a letto presto”
Siamo nell’epoca del proibizionismo. “Noodles” fugge dai suoi sicari girovagando per tutta New York. Poi si ferma e si mette a pensare, a ricordare. Rimembra ancora quando, da ragazzino, spiava quella dolce fanciulla intenta a danzare. Adesso si agita nella malinconia e si rilassa con dell’oppio. Un flauto risuona nella mente di chi – in lontananza – intravede nella nebbia il ponte di Manhattan.
Il ghetto ebraico non bastava più al gangster interpretato da Robert De Niro. Bisognava andare oltre. La ricerca del facile guadagno risiedeva nel contrabbando e nelle rapine. Nel frattempo però, essendo anche Noodles un uomo, egli si ritroverà di fronte al meraviglioso sentimento dell’amore. Deborah, dal canto suo, non dimentica ciò che Noodles le ha fatto. Morricone – con saggezza e maestria – ne narra il rifiuto. La volontà di Deborah viene scandita da una voce soave e tremendamente malinconica.
Al gangster proveniente dal ghetto non rimarrà nient’altro che il suo sorriso. Steso su quel letto e inebriato dall’oppio, Noodles ricorda quegli istanti di povertà dilagante che hanno contrassegnato la sua fanciullezza. Nella sua mente risuona ancora quel flauto insieme ad una chitarra leggermente strimpellata. È il suono soave dei giorni ormai perduti. Ennio Morricone – con “C’era una volta in America” – sfonderà quel velo che lo separava dalla sacralità.
Da Santa Cecilia al successo mondiale, la carriera di Ennio Morricone
Diplomatosi in tromba, celeberrimo strumento risalente già all’epoca egizia, Morricone ha scritto le musiche per più di 500 film e serie TV, oltre che opere di musica contemporanea. L’ampia gamma di generi compositivi da lui trattati, lo rendono uno dei più influenti compositori di colonne sonore di tutti i tempi. Ha altresì confezionato brani come Sapore di sale, Se telefonando e i successi di Edoardo Vianello.
Il maestro Morricone ha vinto anche tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento. Indimenticabile è l’Oscar vinto grazie alla colonna sonora di “The Hateful Eight“. Ha venduto più di 70 milioni di dischi. Oggi, purtroppo, ci ha lasciato a seguito di una rovinosa caduta nella quale si è rotto il femore. Sembra davvero impossibile, ma è realmente successo.
Il mondo ha perso una delle più grandi personalità della sua storia. Ennio Morricone non è entrato soltanto nelle nostre case, ma anche nei nostri cuori. L’immortale fischio degli Spaghetti western ce l’avremo sempre in testa. Come la melodia de “Il buono, il brutto e il cattivo” mentre guardiamo un professore in attesa di una sua domanda durante l’esame. Morricone ha raggiunto l’immortalità. Grazie Maestro. Adesso potrai tornare a collaborare con l’altrettanto leggendario Sergio Leone. L’Italia ha perso tanto, oggi.
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