40 cm di neve sullo Stelvio e Luna arancione: che succede al nostro clima?

La neve d’estate

Durante le scorse ore diversi rovesci e temporali nevosi hanno interessato l’area intorno al passo dello Stelvio, a 2757 metri sul livello del mare nelle Alpi Retiche, accumulando al suolo circa 40 cm di neve. Potrebbe sembrare un evento eccezionale come solo in inverno accade ma in realtà non è così; anche in estate il centro europa è attraversato da ondate di aria atlantica in grado di far abbassare rapidamente le temperature da valori del tutto estivi, come i 40°C raggiunti sabato scorso in Francia, a valori autunnali, con massime che nei pomeriggi non valicano i 20°C. La porzione d’Italia che risente maggiormente di queste incursioni di aria più fresca è sicuramente il nord-Italia, soggetto frequentemente a passaggi di intensi e anche distruttivi temporali, ma soprattutto l’arco alpino, specie il versante settentrionale.

Le correnti più fresche di origine atlantica, interagendo con quelle più calde preesistenti, danno luogo a forti fenomeni convettivi, in grado di rovesciare al suolo l’aria più fresca di passaggio alle quote più alte. Il risultato è che durante un temporale la temperatura si abbassa di molto, permettendo così alla neve di spingersi più in basso, fin verso i 2300/2500 metri. Non è quindi un evento insolito quello accaduto in queste ore ma piuttosto una grande occasione di rinvigorimento dei nostri ghiacciai.

La Luna arancione

In redazione ieri sera ci sono arrivate delle bellissime foto mostranti il sorgere della luna e alcuni nostri lettori si sono chiesti perché essa apparisse più arancione del solito. La risposta è molto semplice e fa riferimento alla situazione meteorologica che stiamo vivendo; veniamo da giorni dominati dall’anticiclone e dalle temperature elevate, con masse d’aria provenienti principalmente da ovest ma con origini sull’entroterra nord-africano.

Foto gentilmente inviataci dalla nostra lettrice messinese Flavia Giambra

La volta celeste è così velata da un sottile strato di sabbia desertica in sospensione che, fungendo da filtro, ha permesso ai raggi solari riflessi dalla superficie lunare di giungere ai nostri occhi di un colore tendente al rosso/arancione, piuttosto che al normale giallo.


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